RUM: IL RICHIAMO DELLO SPIRITO.
Anche a me è capitato di trovarmi nella terra del rum ed ho scoperto che più che terra è mare. Dalle Grandi alle Piccole Antille all’ultimo isolotto dei Caraibi.
E mi è stato impossibile non sentire nella foresta di canna da zucchero, il richiamo magico di questo spirito composto di terra, sole, pioggia ed umidore che il vento riversa nelle vallate dense di verde tropicale. La storia del rum è solo una scoperta ed un richiamo. I primi Europei che l’hanno scoperto sono stati i navigatori ed i pirati ormai leggendari che solcavano quelle infide acque e che lo bevevano così come allora era distillato, scuro, crudo, fortissimo. Una bevanda aspra ed infuocata, prediletta dai marinai per combattere il freddo del mare aperto, ma raramente consumata nei salotti eleganti o negli alberghi dove la società elegante si ritrovava.
I SEMI DEL FUTURO.
Nella Spagna nord orientale, dove le scogliere rocciose del Mediterraneo spingono la costa fino ad incontrare i Pirenei, a Sitges, una città costiera nel 1813 nasceva Facundo Bacardi y Maso. Sconvolta dalle Guerre Napoleoniche, la Catalogna, terra natale di Bacardi, aveva spinto molti dei suoi figli verso il Nuovo Mondo in cerca di una nuova vita e nuove opportunità. Facundo e due dei suoi fratelli si unirono a quella grande marea umana ed approdarono sulle coste orientali dell’isola di Cuba nel 1839. La loro destinazione, tra le preferite dai loro connazionali, era la bellissima città coloniale di Santiago di Cuba, una zona agricola ricca di orti e frutteti e in particolare di una grossa industria di canna da zucchero che forniva l’ingrediente fondamentale per la fabbricazione del rum. A Santiago, Don Facundo stabilì la sua attività di commerciante ed importatore di vini e, dopo pochi anni dal suo arrivo, iniziò a cimentarsi nella distillazione del rum trasformandolo da una bevanda locale, tipica dei Caraibi, in un alcolico consumato in tutto il mondo. L’azienda continuò nella sua crescita costante durante i dieci anni seguenti mentre la formula segreta di Don Facundo per un rum più leggero e amabile guadagnò una crescente popolarità, prima a Santiago, poi in tutta Cuba.
Il Rum è una bevanda gentile, sottilmente alcolica, una nebbia insinuante e ben ghiacciata che va assaporata sorso dopo sorso, senza fretta, per far sprigionare tutto l’aroma tropicale nascosto in questo eccezionale distillato. Ma l’uomo scopre sempre qualcosa, un tocco in più, e superate le incertezze delle prime miscelazioni artigianali e fortuite, siamo giunti a quelle sapienti di oggi. Forse anche troppo. Due barmen cubani, grandi conoscitori e preparatori di Daiquiri e Mojito nelle loro mille sfaccettature, mi dicevano durante una loro visita qui ad Alassio che l’amore è come il rum, chi non bacia e chi non beve è peggio che se fosse morto. I due barmen baravano bassamente perchè “un altro” ben più famoso di loro lo aveva già detto parecchi anni prima a proposito del vino. Ma non potei dargli torto. Onestamente. D’altronde non sono i soli ad appropriarsi di detti celebri. In Giamaica, Big Skippy, barman del Bay Roch Hotel tiene sempre in bella mostra sul suo banco bar una bottiglia di rum vuota. Ai clienti stupiti dice che una bottiglia di rum vuota è solo una bottiglia. Per spiegare dopo una pausa dosata che niente è più stupido d’una bottiglia d’acqua. Piena, conclude definitivo. E’ un concetto che si annida in ogni astuto barman dei Caraibi. Me lo ripetè più o meno anche Jojo Poléon, barman in Martinica. Ma in tema di rum torniamo invariabilmente a Cuba. Ernest Hemingway dalla sua Finca Vigìa a San Francisco da Paula si recava quotidianamente al celeberrimo Floridita della vicina Havana. Si sedeva come d’abitudine nella veranda sulla Calle Obispo e subito gli veniva servito il Papa Doble, uno speciale Daiquiri che Hem proclamava di sua personale invenzione, per poi proseguire imperterrito alla Bodeguita del Medio. Altri uomini, altri Daiquiri? No, gli uomini passano, il Daiquiri resta. Cominciate proprio con quello classico. Poco alla volta vi lascerete tentare dalle altre varianti e dai tanti Cocktails e Long -Drinks di barmen famosi, vecchi e recenti, che io Vi ripropongo nella mia lista rigorosamente fedeli agli originali. Questa è la mia forza, la qualità genuina del vero, buon rum. Lo spirito a misura d’uomo.